Insonnia
L’insonnia viene definita come una “diminuzione della durata del sonno, o anche la perdita della
sua profondità e del suo potere ristoratore, che si riscontra specialmente negli stati depressivi e
ansiosi, ma anche nel corso di malattie di diversa natura.”
L’insonnia può insorgere in diverse fasi di vita, come nel caso dell’insonnia nei bambini o nella
fase dell’adolescenza, ed è dovuta spesso a una scarsa igiene del sonno, ma può manifestarsi
anche nella terza età.
L’insonnia può presentarsi anche in associazione ad altri disturbi psicologici,
quali depressione e ansia, o a condizioni mediche come il dolore alla schiena e l’artrite, che
possono compromettere la qualità del sonno.
Possiamo distinguere l’insonnia in diverse tipologie. La prima distinzione è quella che riguarda
quando si manifesta. Si distinguono in:
• insonnia iniziale, caratterizzata dalla difficoltà ad addormentarsi;
• insonnia notturna, con risvegli frequenti;
• insonnia terminale o mattutina, ovvero il risveglio precoce.
Soffrire di insonnia, specie se si tratta di una condizione prolungata nel tempo, può portare a
sperimentare, tra le altre cose:
• affaticamento, mancanza di energia
• difficoltà di concentrazione della memoria e della capacità decisionale
• alterazioni dell'umore e irritabilità
• riduzione della qualità della vita, con un impatto negativo su relazioni sociali e lavorative.
Queste conseguenze evidenziano l'importanza di affrontare e trattare l'insonnia rivolgendosi a un
professionista qualificato per mantenere una buona salute psicofisica.
Francesca Alemanno, Zentrum Mensch