Prendersi cura di un parente malato, tra fatica e senso del dovere

 

Sempre più spesso si sente parlare del costo psicologico, sociale ed emotivo della figura del caregiver, cioè di chi si prende cura di un proprio caro malato in una condizione di cronicità. La famiglia ha un ruolo fondamentale nel trattamento della malattia e nel sostegno del malato; questa è una grande risorsa che però porta con sé delle conseguenze nella qualità di vita di chi si assume questo ruolo e di chi gli sta attorno. Spesso queste situazioni portano alla necessità di una vera e propria riorganizzazione globale dell’intero “sistema famigliare” che comprende variazioni nella gestione della:

- vita quotidiana

- qualità delle relazioni familiari

- qualità delle relazioni sociali

La situazione in cui ci si prende cura di un famigliare o di un caro che vive in una condizione di malattia cronica, è associabile all’esperienza di una elaborazione del lutto che avviene gradualmente, poiché si ha quotidianamente sotto agli occhi l’evoluzione della malattia e la degenerazione che la stessa porta con sé. Il percorso che chi si assume il ruolo di caregiver attraversa è solitamente il seguente:

- acquisizione del ruolo, nel momento in cui si riconosce la malattia e si inizia a prendersi cura della persona malata

- esercizio del ruolo, attraverso l’attivazione delle cure a domicilio e l’assistenza nelle strutture sanitarie

- la fine del ruolo, nel momento in cui la persona in questione decede o rinuncia all’accudimento da parte del proprio caro.  

La relazione di caregiving può essere molto intensa e usurante. Inoltre, in queste situazioni il focus è principalmente sulla persona malata e bisognosa. Questo porta spesso ad una condizione in cui la persona preposta a prendersi cura dell’altro tende a dimenticarsi dei propri bisogni, spesso anche finendo per trascurarsi.

E’ importante invece, per poter essere anche meglio presenti nella cura per l’altro, prendersi dei momenti di stacco magari attingendo ad altre risorse di persone che possono dare il cambio per un periodo di tempo, in maniera da regalare del tempo anche a chi porta con sé questo ruolo di cura così complesso e spesso così poco riconosciuto.

 

Francesca Alemanno, Zentrum Mensch